AISO

In un mercato del lavoro sempre più complesso e competitivo mettere in atto un efficace piano marketing di se stessi, quello che gli anglosassoni chiamano personal branding, è fondamentale perchè ci aiuta a costruire la nostra immagine e a comunicarla all’esterno.
E chi sottovaluta questo aspetto sbaglia. Infatti, con la spietata concorrenza che esiste oggi nel mondo professionale, essere bravi, competenti e preparati non è più sufficiente per vincere e affermarsi. È indispensabile far sapere agli altri che lo siamo. Bisogna trovare il modo di emergere, di distinguersi dalla massa, da chi ha competenze simili alle nostre.
Questo vale sia per i dirigenti di azienda sia per i liberi professionisti. Se saremo bravi nel pianificare il nostro piano marketing, aumenteremo notevolmente le probabilità che un cliente si rivolga proprio a noi o, se siamo alla ricerca di un impiego, che un datore di lavoro ci scelga.
Insomma, se è vero che ognuno di noi rappresenta un marchio, il personal branding è l’arte di vendere se stessi, come fa un commerciante o un’azienda con i propri prodotti. È qualcosa di indispensabile se vogliamo ottenere visibilità, ovvero più opportunità professionali.
«Ma attenzione», avverte Tommaso Ragno Digital Strategy Manager di Intoo, società specializzata in processi di Outplacement e crescita professionale e membro di Aiso. «Personal branding e  reputazione sono due temi che  esistono da sempre offline. Certo, oggi la possibilità di usare il web come mezzo di comunicazione, rafforza in maniera esponenziale le loro potenzialità, ma devono sempre avere un nesso con la realtà altrimenti rischiano di diventare un boomerang». I passi falsi infatti sono dietro l’angolo. Ecco allora tre consigli dell’esperto per mettere a punto un efficace piano di personal branding e web reputation.

1- Usa le giuste parole chiave

Il primo step  da fare per chi intende pianificare una strategia di personal branding efficace utilizzando Linkedin  è fare un bilancio delle proprie competenze. L’analisi della nostra situazione ci costringe a fermarci e a ragionare su cosa e come abbiamo comunicato finora di noi, cosa abbiamo trasmesso fino a oggi della nostra figura di manager a collaboratori, colleghi e aziende. E a capire come gli altri ci riconoscono. Una volta fatto il punto posso capire i miei errori e quale strada percorrere per eventualmente aggiustare il tiro e posizionarmi al meglio sul mercato in base all’obiettivo che intendo raggiungere. Il riposizionamento del proprio profilo professionale online è facilitato dalla possibilità di utilizzare tutti i passaggi della digitalizzazione del contenuto. Scegliere le parole chiave corrette, infatti, è fondamentale per innescare il giusto processo per cui gli altri mi vengono a cercare come professionista. Aiuta a incanalare in modo mirato la ricerca del mio profilo.

 2-  Rafforza le tue competenze e potenzia la comunicazione

Il secondo passaggio consiste nel rafforzare le nostre competenze e comunicarle in modo più potente. I meccanismi che regolano la web reputation e il personal branding sono gli stessi che regolano il successo di un punto vendita tradizionale  su strada. Abbiamo una prima parte che è la scelta della vetrina: cosa vendere, quali prodotti esporre in vetrina e poi una seconda parte dedicata a comprendere il sentiment che le persone hanno della nostra attività e quali strumenti di comunicazione possiamo usare per raggiungere il nostro obiettivo più agevolmente. Per compiere questo secondo passaggio un manager dispone di strumenti digitali molto potenti che possiamo paragonare a megafoni digitali delle proprie competenze: i social network. Essi che siano professionali (Linkedin) o personali (Facebook e Instagram), sono fondamentali per rafforzare nell’immaginario collettivo il proprio brand associandolo ad un settore o a delle skill specifiche. La scelta dei giusti strumenti a supporto della Personale Strategia di Marketing sono dunque fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo e quindi per verificare cosa si dice di lui sull’online e quali sono le informazioni che si possono reperire per rafforzare quello che intende comunicare della sua professionalità.

3- Analizza il ritorno dell’investimento

Come per tutte attività commerciali il terzo passo consiste nell’ analisi dei dati e del ritorno dell’investimento fatto.  In pratica questo significa che devo verificare se da quando ho attuato il piano di marketing personale il mio network è aumentato; l’indicizzazione del mio brand online è migliorata così pure la mia reputazione. Analisi che consente di capire se la strada percorsa è giusta o meno. Per fare questa operazione esistono diversi strumenti tecnologici che possono aiutare, a partire dai Google alert fino ad arrivare ai social selling index di Linkedin  o a software Kred che consente di monitorare la propria reputazione online su specifici temi per capire quanto sono influente sul mondo online di riferimento  rispetto ai temi che tratto e che conosco. Dopotutto i brand del largo consumo sono facilmente riconoscibili attraverso i valori che trasmettono e  la stessa cosa capita con le persone. In ogni azienda c’è una figura professionale a cui viene associata una determinata competenza, lo stesso può avvenire anche online: se io riesco a comunicare le mie competenze alla mia rete raggiungo un vantaggio rispetto ai miei competitor. Ed è questo a fare la differenza.