AISO

In un mercato del lavoro liquido e in continua trasformazione, il ruolo di Aiso, Associazione delle società italiane di outplacement, diventa sempre più centrale.
Non a caso punta a diventare un partner professionale per i direttori delle risorse umane e in genere per tutti coloro che si occupano della relazione individuo/azienda, coniugando le esigenze dello sviluppo dell'impresa e delle persone.

Già perché se è vero che in base agli ultimi dati Istat, nel secondo trimestre 2015 gli occupati sono aumentati di 180 mila unità, con una crescita degli over 50 del 5,8%, è innegabile che perdurino elementi di criticità.
A dirlo è sempre l'Istat, che evidenzia come il numero di persone in cerca di occupazione sia rimasto sostanzialmente invariato su base annua, a sintesi dell'aumento per gli uomini (+2,6%, 44 mila unità) e del calo per le donne (-3,1%, -45 mila unità). Il 59,5% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (era il 61,9% nel secondo trimestre 2014).

E ricollocare personale in tempi brevi resta un problema, soprattutto in un Paese dove l’88% delle posizioni di lavoro vacanti passa attraverso il passaparola.
Per questo, se sei un direttore del personale e devi gestire forza lavoro in esubero con l'obiettivo di riposizionarne una parte o tutta, è fondamentale mettersi nelle mani di società competenti, da valutare con la massima cura. Come fare? Gli step da seguire sono sostanzialmente tre.

Primo: scegliere i professionisti giusti

In un mercato dove il ventaglio dell'offerta di consulenza in ambito lavorativo è ampio e variegato e dove la comunicazione confonde, la prima cosa da fare è mettersi nelle mani di professionisti seri, in grado di pianificare e attuare un processo personalizzato per il riposizionamento del candidato sul mercato del lavoro, che non ha nulla a che vedere con i classici percorsi di puro ricollocamento.

Secondo: verificare che il processo sia centrato sulla persona

Nelle società associate ad Aiso il processo di ricollocazione parte sempre da una analisi delle competenze del soggetto e dalle sue potenzialità, perché non è detto che il futuro sia sempre quello di seguire la strada percorsa fino a oggi. Il mercato offre mille possibilità, basta mettere il candidato nelle condizioni di saperle vedere e cogliere nel modo giusto.

Terzo: guardare ai risultati

E i risultati finora ottenuti danno ragione alla filosofia che sta alla base del modus operandi delle società Aiso. Tanto che nel 2014, nonostante il perdurare della crisi, hanno mantenuto il trend degli anni precedenti, seguendo quasi 10.000 persone, con l’80% di successo per i dirigenti, con una età media di 50 anni, che si sono ricollocati in poco più di 6 mesi.
In aumento anche i contratti a tempo indeterminato, che sono passati dal 29% del 2012 al 40% del 2014, con i quadri a livelli stabili al 33%. Questo è un dato in controtendenza rispetto ai numeri Istat, che monitorano i circa 10 milioni di nuovi contratti stipulati ogni anno e che registrano un calo costante del contratto a tempo indeterminato, con un livello minimo del 15% a inizio 2015.