I numeri parlano chiaro. Oggi nelle nostre imprese la forza lavoro tra i 25 e i 34 anni ammonta a 4 milioni di persone, mentre quella over50 è più del doppio ciò significa che supera gli 8 milioni di persone. In tempi di economia 4.0 e di digitalizzazione delle imprese, trasformare questo squilibrio in un punto di forza vuol dire valorizzare nel giusto modo ciascuna risorsa perché, il talento non ha età come ha bene sottolineato un recente studio effettuato da Valore D in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano.
La digital transformation in atto nelle nostre imprese può, infatti, offrire grandi opportunità di sviluppo di carriera e di lavoro anche ai senior e non solo ai giovani. Già perché continueranno a esistere molti ruoli per i quali il bagaglio esperienziale resterà il driver principale. «Come dice un vecchio proverbio: Il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada», interviene Enrica De Feo (in foto), senior career transition consultant di Lhh Italia, multinazionale di consulenza nella gestione delle risorse umane e membro di Aiso.
«Questo per dire che gli over50 hanno conoscenze e vision che per le imprese sono fondamentali. Certo, devono integrare queste skill con quelle digitali se vogliono continuare a essere spendibili sul mercato. E questo significa spesso, soprattutto per chi si trova nelle condizioni di dover cercare una nuova occupazione, rimettersi in gioco e uscire dalla propria confort zone», precisa De Feo. Insomma, bisogna saper stare nel cambiamento, essere resilienti, proattivi e determinati. «Senza mai perdere di vista la propria autoefficacia e la consapevolezza che il valore aggiunto della propria esperienza può fornire alle organizzazioni moderne una marcia in più per battere la concorrenza», aggiunge l’esperta. Più facile a dirsi che a farsi, specie per un professionista che ha passato molti anni all’interno di una azienda e che si ritrova all’improvviso a essere di nuovo sul mercato. «La paura dell’ignoto e del futuro non deve però bloccarci», afferma De Feo. «Cambiare richiede molta energia, fiducia in se stessi e soprattutto la convinzione di potercela fare».
Resilienza e determinazione diventano armi strategiche
Dare la colpa all’esterno di tutto quello che accade serve a poco se non a nulla. Il protagonista del percorso è la persona. La motivazione a cambiare deve partire da noi stessi. «Poi ci vuole metodo e perseveranza», raccomanda la coach. «In genere noi consigliamo di seguire un percorso fatto di tre step fondamentali: definizione di un obiettivo professionale che può esser in continuità di carriera o valutare un’alternativa di carriera imprenditoriale e relativa messa a punto di un personale branding mirato (Cv, cover letter e profilo Linkedin); reskilling, ovvero messa a fuoco delle competenze che vanno sviluppate o acquisite; networking online e con la propria rete di contatti per intercettare posizioni vacanti».
La potenza del reverse mentoring
Anche le imprese possono contribuire ad aggiornare professionalmente i loro senior più talentuosi e non solo approntando percorsi di aggiornamento professionale. Esiste infatti anche la tecnica del reverse mentoring, ovvero uno scambio di competenze tra senior e junior, dove i primi trasmettono ai secondi la loro cultura aziendale e la capacità di visione, mentre i giovani aiutano gli over50 ad acquisire competenze digitali. «Ma può funzionare solo se entrambi superano i pregiudizi nei confronti dell’altro», sottolinea De Feo. Un esempio positivo arriva dal gruppo assicurativo Zurich, che ha iniziato di recente ad affiancare lavoratori di generazioni diverse in un sistema di cross mentoring. Esperimento che, come affermano dalle Risorse Umane del gruppo, si sta dimostrano più efficace rispetto ai tipici corsi di formazione. Su una strada diversa, ma comunque efficace, si è invece mossa la multinazionale giapponese NTT Data, che negli ultimi anni ha iniziato ad assumere un alto numero di over50, avendo notato che i team intergenerazionali lavorano meglio: l’esperienza dei lavoratori più maturi, infatti, permette di gestire in modo efficace anche le situazioni più complesse.