Che in Italia l'incontro fra la domanda e offerta di lavoro non fosse dei più efficienti lo si sapeva da un pezzo, ma ora arriva anche la conferma dell'Ocse, che nella Survay of Adult skills, tra i 22 Paesi presi in considerazione, indica il mercato italiano come uno dei più inefficaci nel far incontrare competenze e offerte di lavoro. Tanto che nel nostro Paese un lavoratore su cinque ha competenze al di sotto o al di sopra di quelle richieste dalla sua occupazione.
Secondo alcune ricerche effettuate in questo ultimo periodo lo skill mismatch, ovvero la mancata corrispondenza tra le competenze richieste dal mercato e quelle possedute, sembra essere una delle cause della cattiva allocazione delle risorse, che in Italia produce tassi alti di disoccupazione giovanile e di lungo termine e rallenta la crescita. Tanto che in 17 anni il nostro Paese ha perso più di 20 punti percentuali di Pil rispetto ad altre nazioni europee e 35 punti rispetto agli Stati Uniti. Non è poco.
Per tentare di arginare la situazione Jp Morgan Chase Foundation e Università Bocconi hanno deciso di lanciare New skills at work Italy, un programma di ricerca triennale finalizzato a dare indicazioni sulle dinamiche e i cambiamenti del mercato italiano del lavoro e fornire raccomandazioni basate sui dati per la creazione e lo sviluppo di nuova occupazione. S i tratta del più grande progetto privato per contrastare lo skill gap che affligge molti paesi al mondo.
«Nonostante il mercato del lavoro a livello europeo si stia riprendendo, in molti incontrano ancora difficoltà a trovare un impiego, poiché le loro qualifiche e competenze troppo spesso non soddisfano i requisiti richiesti dai ruoli disponibili», ha spiegato Hang Ho, responsabile JPMorgan Chase Foundation per l'area Emea. «Attraverso la partnership con l’Università Bocconi, cerchiamo di identificare strumenti e linee guida per i nostri interventi filantropici e per supportare gli sforzi pubblici e privati nell’affrontare le difficoltà del mercato del lavoro, accrescere i livelli di competenza e le opportunità di crescita economica», ha aggiunto il manager.
Un programma, due obiettivi
Due gli obiettivi del programma di ricerca. Il primo: analizzare il ruolo dello skill mismatch nella determinazione della scarsa crescita della produttività italiana. Il secondo: studiare il ruolo di alcuni aspetti legati alla domanda (le imprese) e all’offerta (formazione) nel determinare lo skill mismatch. Sulla base di questi risultati sarà possibile formulare una serie di suggerimenti per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e del sistema della formazione, nonché l’allocazione dei lavoratori nell’economia.