AISO

La domanda è: in un percorso di outplacement vale la pena prendere contatto con un head hunter o basta aprire un account Linkedin o su un’altra piattaforma web per proporsi sul mercato del lavoro e trovare nuove opportunità di carriera? A rispondere è Domenico Piano, amministratore delegato di Op Solution e membro di Aiso, l’Associazione italiana delle società di outplacement. «Senza ombra di dubbio sì», dice l’esperto. «Perché in un mercato del lavoro complesso come quello di oggi è importante che il candidato in fase di ricollocazione si presenti ai vari attori del mercato nel modo più incisivo, adeguato ed efficace possibile». E tra gli attori del mercato gli head hunter continuano a essere strategici, restando un canale importante nel processo di ricollocazione, nonostante la presenza sempre più forte del web recruiting.

Il web recruiting resta uno strumento parallelo

E’ vero infatti che oggi la libertà più grande per ogni lavoratore è quella di portare online i propri contenuti, condividere le proprie competenze con un determinato network di professionisti e contattare le persone che più si collegano con il suo obiettivo di ricerca. Insomma avere l’opportunità di diventare ricercatori attivi pronti a conquistarsi nuove occasioni di lavoro tramite le infinite risorse del digitale.  Ma è altrettanto vero che l’head hunter continua a essere fondamentale nel rapporto tra aziende e candidato, non solo come mediatore ma anche come consulente in fase di ricerca e selezione, grazie alla sua competenza verticale di funzione e settore. Per questo le nuove piattaforme non rappresentano un mezzo sostitutivo, piuttosto uno strumento parallelo e diverso per finalità. «L’head hunter infatti è un punto di riferimento di fiducia dell’azienda per le selezioni preventive e le valutazioni delle candidature, oltre che per la ricerca», sostiene Piano che aggiunge. «Per esperienza, possono poi dire che le ricerche online non sempre sono sufficienti, ci sono anche casi di società che non riuscendo a individuare candidature valide sul web, si sono rivolti si sono rivolti a società di head hunter».  

A ognuno il suo cacciatore

Ma come scegliere la società di cacciatori di teste più adatta alla propria professionalità? «E’ importante che il candidato valuti bene il proprio profilo perché sul mercato oggi c’è molta confusione», avverte Piano. In genere le società di head hunter si occupano di profili dirigenziali, poi ci sono società di ricerca di personale specializzate in executive search che si concentrano su profili intermedi», aggiunge Piano. Va inoltre detto che ogni società di recruitment o di head hunter è strutturata in maniera differente, in funzione di precise nicchie di specializzazione, settori di riferimento, funzioni e seniority. Per ottimizzare l’approccio ed evitare di perdere tempo prezioso, è quindi importante capire quali società seguono il mercato e il segmento di carriera in linea con le proprie competenze e professionalità.