Ricollocarsi sul mercato del lavoro in poco tempo? E’ possibile se si è proattivi e si adotta un metodo preciso e strutturato fin da subito.
La prima cosa da fare mentre si lavora è leggere nel modo giusto i segnali deboli per rendersi conto dei propri punti di debolezza o non aggiornamento che rivelano quanto e come è cambiato lo scenario di riferimento in cui si opera. Specialmente in azienda: mai farsi sorprendere dagli eventi. «Questo è molto importante perché ci consente di pianificare una eventuale uscita dall’azienda e prepararci, evitando così sorprese dell’ultimo minuto», spiega Cetti Galante, Presidente di Aiso, l’Associazione delle società di outplacement italiane e Amministratore Delegato di INTOO.
Una volta che si sono colti i segnali deboli è importante fare il punto sullo sviluppo della propria carriera e su quale direzione si desidera prendere una volta usciti dall’azienda: ovvero capire se si vuole continuare una carriera all’interno di un’organizzazione, se si desidera optare per una posizione che consenta un migliore bilanciamento tra la vita privata e quella lavorativa, o se ci si vuole mettere in proprio, magari buttandosi in un settore che permette di coltivare anche le proprie passioni. «Sapere quello che si vuole essere e come fare a realizzarlo è un altro passaggio strategico per capire poi come muoversi sul mercato», aggiunge Galante. «Bisogna poi concentrarsi sulla consapevolezza della propria spendibilità professionale. In pratica capire cosa si può fare con le competenze che si sono accumulate in tutta la vita privata e professionale e se ci sono skills che mancano per raggiungere la meta che ci si è preposti», afferma Galante. In questo modo è più facile comprendere se è necessaria una riqualificazione professionale o se, invece, si sta perseguendo un obiettivo non in linea con la piazza lavorativa di oggi piuttosto che verificare se il ruolo che si è ricoperto fino a quel momento stia scomparendo dal mercato e come eventualmente riconvertirsi.
Con il supporto di professionisti la tua ricerca di lavoro mette il turbo
«Il passo successivo è tracciare un perimetro preciso del proprio piano di azione e definire in modo chiaro il proprio progetto professionale», sostiene Galante. Passaggio questo che potremo definrie strategico. Oggi infatti, rientrare sul mercato del lavoro o riconvertirsi completamente è un percorso complesso, per questo meglio farsi accompagnare da un esperto. Le società di outplacement, grazie a un metodo di approccio al mercato consolidato nel tempo, sono di fatto un acceleratore nella realizzazione dei propri obiettivi professionali. Del resto i dati lo dimostrano: 6,5 sono i mesi necessari per trovare una nuova occupazione seguendo un percorso di outplacement, contro gli oltre 12 mesi necessari con il fai da te. Cifre tutt’altro che trascurabili visti i tempi.
Se comunichi bene sei a metà dell'opera
Arrivati a questo punto comunicare se stessi e il proprio obiettivo nel modo più corretto e impattante possibile è un altro passaggio cruciale. Ma usare in modo proficuo il web e i social network non è così scontato, soprattutto per le persone più senior. Diventa quindi fondamentale ancora una volta avvalersi della consulenza di esperti «I social sono la chiave per trasferire i propri valori al mercato», dice Galante. Comunicare nel giusto modo significa anche coltivare un network attraverso il quale si possono individuare opportunità che poi possono trasformarsi in qualcosa di concreto. «Il network personale è il patrimonio più prezioso e per questo va coltivato ogni giorno ed espanderlo continuamente con apposite tecniche, ma è facile bruciarlo se si usa un approccio non corretto», afferma Galante. La prima regola da rispettare è dare, prima di chiedere. «Oggi gran parte del networking passa dai canali social ed essere presenti in Rete in modo coerente sulle differenti piattaforme è indispensabile. A patto che l’immagine che il web restituisce di noi sia autentica e sincera», aggiunge l’esperta. Ma attenzione: comunicare sui social non è cosa da tutti, senza contare che la tecnologia evolve in continuazione. Anche in questi ambiti, quindi, le società di outplacement sono strategiche visto che nella rosa dei loro professionisti ci sono anche esperti comunicatori web.
Come prepararsi al colloquio
L’ultimo step riguarda la preparazione del colloquio di lavoro, che non deve mai essere trascurata. E chi pensa che basti guardare il sito internet dell’azienda per affrontarlo al meglio si sbaglia. Bisogna studiare la società, parlare con chi ci lavora o ci ha lavorato e sfruttare la Rete per imparare il suo linguaggio, gli acronimi, la struttura e conoscere i problemi che hanno sul tavolo. «Una ultima nota: lungo tutto il percorso di transizione di carriera la gestione dell’energia è vitale. Per farlo bisogna individuare i propri punti di ricarica e coltivarli con attenzione», conclude Galante.