AISO

L’inizio dell’anno in genere è il momento migliore per meditare sulla propria posizione lavorativa e verificare se è il caso di iniziare a guardarsi intorno o meno. Il bilancio è complesso e tutt'altro che semplice da fare, proprio per questo è importante prendersi del tempo, guardarsi allo specchio e porsi delle domande mirate a cui dare risposte oneste. Ma quali sono i quesiti da porsi per decidere se è il caso di rimettersi sulla piazza prima che sia l’azienda a invitarci a farlo ufficialmente? La risposta l’ha data Giulio Bertazzoli, Amministratore delegato di Spinlight Counseling e socio Aiso, per il quale sono cinque le domande chiave che un manager deve porsi:

·         Chiedi invano che ti vengano assegnati nuovi ruoli/incarichi?

·         Scopri in ritardo i nuovi sviluppi organizzativi che la società intende mettere in atto?

·         Non ti vengono proposti piani formativi di qualità e di crescita individuali?

·         Non ti vengono fatte proposte di avanzamento di carriera e quando chiedi spiegazioni ti vengono date risposte evasive e poco chiare?

·         Avverti un’atmosfera poco piacevole e ti senti sempre più lontano dalla cultura e dai valori aziendali?

«Se la risposta per ognuna di loro è affermativa è arrivato il momento di iniziare a esplorare il mercato esterno alla propria azienda», avverte Bertazzoli. Nessun colpo di testa però. Questo genere di cambiamento va pensato, programmato e preparato al meglio se l’obiettivo è concluderlo con successo. Per ricalibrarsi è necessario avere ben chiari in testa i target da raggiungere. «Il primo step è fare un benchmark della propria posizione e retribuzione sul mercato, verificando se sono allineate con l’ offerta», spiega Bertazzoli, che aggiunge: «Bisogna poi spostare il focus sulle competenze maturate fino a quel momento valutando a quali realtà imprenditoriali  possono interessare, senza però fermarsi alla cerchia dei competitor della propria azienda». Ma attenzione: le skill includono la capacità di usare gli strumenti digitali a esse collegati. Infine bisogna imparare a farsi conoscere sul mercato, specie se si sta in una azienda da diverso tempo. Questo significa saper fare rete anche utilizzando in modo appropriato i professional network. «In questi ultimi dieci anni il mercato del lavoro è cambiato profondamente. Se prima erano gli head hunter a chiamare i candidati, oggi devono essere questi ultimi a muoversi, a stimolare gli eventi se intendono cambiare azienda e posizione. E incrementare la visibilità in modo opportuno è indispensabile», conclude l’esperto.