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Cambiare lavoro o perderlo significa uscire dalla propria comfort zone, ovvero da tutte quelle situazioni che definiscono la nostra routine. Abitudini che ci fanno smettere di porci domande, di fare qualcosa che non abbiamo mai fatto, di guardare oltre i soliti schemi. Nel lavoro avviene lo stesso e non ci rendiamo conto che il cambiamento, anche se spaventa, può dare un nuovo impulso alla nostra crescita professionale. Affrontando nuove sfide, infatti, si scoprono prospettive inaspettate, si conoscono i propri punti di forza, s’impara a misurarsi con nuove situazioni e responsabilità. Certo, rompere gli schemi mentali consolidati nel tempo e andare oltre le difficoltà per raggiungere i risultati desiderati è un processo complesso che richiede tempo e costanza, ma è un percorso che si può fare. Come? Ecco i 4 step fondamentali.

1.     Lavorare sulla propria flessibilità per imparare a guardare le cose non solo da un punto di vista ma prendendo in considerazione altre angolature. Questo  porta ad avere una migliore capacità di adattamento che si tradurrà poi in una maggiore abilità nell’affrontare situazioni difficili e in un aumento nella fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.

2.       Avere ben chiaro in testa l’obiettivo che si intende raggiungere e mettere in pratica le azioni per realizzarlo nel più breve tempo possibile. Questo  può includere anche il ritorno in aula per aggiornare le proprie skill e renderle adeguate a quelle che oggi sono le richieste di un mercato del lavoro sempre più digitale.

3.       Considerare gli errori parte integrante del percorso di apprendimento, non esiste percorso di crescita senza cadute.

4.       Farsi supportare da esperti del settore, come quelli che lavorano nelle società serie di outplacement, aiuta a raggiungere l’obiettivo del cambiamento lavorativo in tempi più stretti.